Tuesday, November 16, 2010

Another gap in the wall





























Francesco Di Tillo
Marco Bertozzi

A cura di Gaia Pasi
Prerogativa di Gum Studio è la produzione e messa in luogo d’interventi site specific. La prima cosa a cui guarda l’opera specifica ossia fatta appositamente per il luogo, è la morfologia del luogo stesso, la preesistenza spaziale di soffitti, pareti, finestre, porte colonne archi muri e divisori di cui lo spazio si compone. In ordine a questo, Francesco di Tillo e Marco Bertozzi lavorano sul muro, il primo v’interviene “trapanandolo”, l’altro “coccolandolo” in punta di lapis per realizzarvi un wall drowing molto particolare. Il muro in Another gap in the wall, è il punto di congiunzione degli interventi; entrambi, tentano in qualche modo, di ipotizzare un altra dimensione del muro, un Gap appunto che non si riferisce ad un foro materiale o al vuoto concettuale, ma che facendo forza sull’allusività di un intervento e l’illusorietà dell’altro, sottolinea una “mancanza", anela ad una "sospensione", ad una sorta di Stargategap e quindi ad un “varco”.

Letteralmente, il vocabolo Gap viene interpretato come una scala analitica di valori, in economia una specie di struttura, in senso lato e generale può significare anche errore. Lo Stargate è un passaggio che mette in comunicazione tra loro diverse dimensioni temporali: il futuro con il presente, il passato prossimo con la storia; Bertozzi con Senza Titolo (2009) intende impossessarsi di una determinata porzione architettonica del muro per mettere in relazione questo spazio fisico con l’idea grafica che si ha di essa: “ Ho cercato di saturare l’ “aria” di questa superficie per ridurla ai minimi termini e così facendo, giungere al “disegno” della superficie stessa; ossia: la sua concettualizzazione”. L’istallazione Around a specific images di Francesco di Tillo è composta di un trapano inserito un trapano all’interno di una parete e “inquadrato” in una superficie rettangolare monocroma color grigio chiaro. “L’idea dell’inquadratura fa riferimento all’immagine in sé, forse, un’immagine inespressiva, quasi grafica, a-sostanziale, ma pur visibile in tutta la sua presenza. Dal rettangolo grigio scende un “braccio” che allude ad una traccia elettrica. Da esso infatti si inserisce l’alimentazione del trapano che è così “generato” dall’immagine. Il trapano, impiantato all’interno dell’inquadratura grigia è in funzione, sospeso in aria e crea un disturbo visivo e sonoro. Si evidenzia quindi una contrapposizione tra l’immagine, (più che altro l’idea di un’immagine) - statica, asostanziale, rigida, inespressiva - e quella del trapano – oggetto che evoca “il costruire”ma anche “il distruggere”, e che richiama un’azione umana e quindi all’uomo.


Periodo: 4 –13 dicembre 2009,
Orari: giovedì/domenica h18:00/20:00,

lunedì/mercoledì su appuntamento


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ANOTHER GAP IN THE WALL
Francesco Di Tillo
Marco Bertozzi

Curated by Gaia Pasi
Gum Studio‘s prerogative is the production and installation of site specific works. Each work is made specifically for this space, beginning with an analysis of the morphology of the place its self, the pre-existing spatial elements: the ceiling, and walls, windows and doors, columns, arches and partitions which define the space. In this regard, Francesco di Tillo and Marco Bertozzi work directly on the wall: the first, by “drilling”, the latter by “cuddling” with the point of a pencil, in order to realize a very unique wall drawing. The wall in “Another Gap in the Wall”, is a point of juncture between the interventions; in which both try in different ways to hypothesize another dimension, or more precisely a “Gap” that does not refer to any material hole or to a conceptual void but which stresses the allusiveness of one intervention and the illusority of the other underlines - a “lack” that longs for a “suspension” to a sort of Stargate gap and thus to a “passage”.

Literally, the word “gap” is interpreted as an analytic stair of values, in economy this refers to a type of structure. Broadly speaking this can also mean an error. The stargate is a passage that lets different temporal dimensions communicate among themselves; the future with the present, the near past with distant history; Bertozzi with Senza Titolo (2009) plans to seize a certain architectural portion of the wall in order to relate this physical space to the graphic idea that one has of it: “I tried to saturate the “air” of this surface in order to reduce it to a minimum thus arriving at the “design” of the surface itself, that is its conceptualization. Francesco Tillo’s installation: “Around a specific image”, consists of a drill inserted in the wall and “framed” in a rectangular monochrome surface, light grey in colour. The idea of framing refers to the image itself, maybe, inexpressive, almost graphic, unsubstantial, but still visible in all its presence. From the grey rectangular an “arm” comes down that hints at an electric plug. From it, actually, is inserted the drill’s power supply which is thus “generated” by the image. The drill, installed within the grey framing, is functional, suspended in the air, creating a visual and as well as audio disturbance within the space.

Opening: 4 dicembre ore 21:00
Finissage: 13 dicembre 2009


























































































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