Francesco Di Tillo
Marco Bertozzi
Curated by Gaia Pasi
Marco Bertozzi
Curated by Gaia Pasi
Prerogativa  di Gum Studio è la produzione e messa in luogo d’interventi site  specific. La prima cosa a cui guarda l’opera specifica ossia fatta  appositamente per il luogo, è la morfologia del luogo stesso, la  preesistenza spaziale di soffitti, pareti, finestre, porte colonne archi  muri e divisori di cui lo spazio si compone. In ordine a questo,  Francesco di Tillo e Marco Bertozzi lavorano sul muro, il primo  v’interviene “trapanandolo”, l’altro “coccolandolo” in punta di lapis  per realizzarvi un wall drowing molto particolare. Il muro in Another  gap in the wall, è il punto di congiunzione degli interventi; entrambi,  tentano in qualche modo, di ipotizzare un altra dimensione del muro, un  Gap appunto che non si riferisce ad un foro materiale o al vuoto  concettuale, ma che facendo forza sull’allusività di un intervento e  l’illusorietà dell’altro, sottolinea una “mancanza", anela ad una  "sospensione", ad una sorta di Stargategap e quindi ad un “varco”.
Letteralmente,  il vocabolo Gap viene interpretato come una scala analitica di valori,  in economia una specie di struttura, in senso lato e generale può  significare anche errore. Lo Stargate è un passaggio che mette in  comunicazione tra loro diverse dimensioni temporali: il futuro con il  presente, il passato prossimo con la storia; Bertozzi con Senza Titolo  (2009) intende impossessarsi di una determinata porzione architettonica  del muro per mettere in relazione questo spazio fisico con l’idea  grafica che si ha di essa: “ Ho cercato di saturare l’ “aria” di questa  superficie per ridurla ai minimi termini e così facendo, giungere al  “disegno” della superficie stessa; ossia: la sua concettualizzazione”.  L’istallazione Around a specific images di Francesco di Tillo è composta  di un trapano inserito un trapano all’interno di una parete e  “inquadrato” in una superficie rettangolare monocroma color grigio  chiaro. “L’idea dell’inquadratura fa riferimento all’immagine in sé,  forse, un’immagine inespressiva, quasi grafica, a-sostanziale, ma pur  visibile in tutta la sua presenza. Dal rettangolo grigio scende un  “braccio” che allude ad una traccia elettrica. Da esso infatti si  inserisce l’alimentazione del trapano che è così “generato”  dall’immagine. Il trapano, impiantato all’interno dell’inquadratura  grigia è in funzione, sospeso in aria e crea un disturbo visivo e  sonoro. Si evidenzia quindi una contrapposizione tra l’immagine, (più  che altro l’idea di un’immagine) - statica, asostanziale, rigida,  inespressiva - e quella del trapano – oggetto che evoca “il costruire”ma  anche “il distruggere”, e che richiama un’azione umana e quindi  all’uomo.
Inaugurazione 4 dicembre 2009 h 21
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Gum  Studio‘s prerogative is the production and installation of site  specific works. Each work is made specifically for this space, beginning  with an analysis of the morphology of the place its self, the  pre-existing spatial elements: the ceiling, and walls, windows and  doors,  columns, arches and partitions which define the space.  In this  regard, Francesco di Tillo and Marco Bertozzi work directly on the wall:  the first, by “drilling”,  the latter by “cuddling” with the point of a  pencil, in order to realize a very unique wall drawing. The wall in  “Another Gap in the Wall”,  is a point of juncture between the  interventions;  in which both try in different ways to hypothesize  another dimension, or more precisely a “Gap” that does not refer to any  material hole or to a conceptual void but which stresses the  allusiveness of one intervention and the illusority of the other  underlines - a “lack” that longs for a “suspension” to a sort of  Stargate gap and thus to a “passage”.
Literally,  the word “gap” is interpreted as an analytic stair of values, in  economy this refers to a type of structure. Broadly speaking this can  also mean an error. The stargate is a passage that lets different  temporal dimensions communicate among themselves; the future with the  present, the near past with distant history; Bertozzi with Senza Titolo  (2009) plans to seize a certain architectural portion of the wall in  order to relate this physical space to the graphic idea that one has of  it: “I tried to saturate the “air” of this surface in order to reduce it  to a minimum thus arriving at the “design” of the surface itself, that  is its conceptualization. Francesco Tillo’s installation: “Around a  specific image”,  consists of a drill inserted in the wall and “framed”  in a rectangular monochrome surface, light grey in colour. The idea of  framing refers to the image itself, maybe, inexpressive, almost graphic,  unsubstantial, but still visible in all its presence. From the grey  rectangular an “arm” comes down that hints at an electric plug. From it,  actually, is inserted the drill’s power supply which is thus  “generated” by the image. The drill, installed within the grey framing,  is functional, suspended in the air, creating a visual and as well as  audio disturbance within the space.
Opening 4 dicember 2009 h 9pm


